Oggi mi è scappato un post più lungo del solito ma sono
sempre stata affascinata da questa festa e leggendo qua e là ho scoperto un
sacco di notizie interessanti sul Giorno del Ringraziamento che non voglio più
scordare. Cos’è il Giorno del Ringraziamento? Walt Hickey, un giornalista
americano, lo definisce un comodo sistema per riconoscere i canadesi che si
nascondono tra i veri cittadini americani!
1) IL T-DAY -
Praticamente a un mese dal Natale si celebra quella che in America è la festa
più sentita e che onora i sentimenti di unità familiare e non. Ogni anno cade
in un giorno diverso del calendario (un po’ come da noi per l’ultimo giorno di
Carnevale) e si festeggia il quarto giovedì di novembre che quest’anno è il 24.
2) LE ORIGINI - Leggenda vuole che la
nascita del Thanksgiving’s Day risalga
al 1620 quando i primi coloni, salpando
da Plymouth, in Inghilterra, sbarcarono
nel Nuovo Mondo nei pressi di Cape Cod (precisamente in un luogo
chiamato Roccia di Plymouth…Che coincidenza!). Lasciarono la patria per
sfuggire alla persecuzione causata delle
loro idee religiose integraliste ma giunti in un territorio sconosciuto e
ostile, si salvarono solo grazie
all’aiuto dei nativi americani che impartirono loro i rudimenti per ottenere il
primo raccolto decente, a base di granturco, e per allevare tacchini. Per rendere grazie a Dio del successo
ottenuto e per ringraziare i nativi degli insegnamenti ricevuti organizzarono
una festa di ringraziamento (thanksgiving). Questa vicenda, tra storia e leggenda, è stata tramandata come la prima giornata di
Ringraziamento, che vedeva l’unione dei coloni con la popolazione nativa
americana, finalmente seduti alla stessa tavola.
avvenne però nel 1862 quando
il presidente Abramo Lincoln proclamò il
quarto giovedì di novembre come festività nazionale americana, su
suggerimento della scrittrice ed editrice giornalistica
Sarah Josepha Hal, fautrice della festa intesa come cerimonia che avrebbe
rafforzato lo spirito di unione del paese in un periodo tragico come la Guerra di Secessione.
4) IL BLACK FRIDAY - Dopo un intero giorno
di festeggiamenti con parenti e amici in
casa o in campagna e al mare ( a seconda della latitudine in cui ci si trova) ci si merita una
giornata di shopping sfrenato ed ecco com’è nata la giornata
del Black Friday, usanza che da pochi anni è sbarcata anche nel
vecchio continente e che apre ufficialmente la corsa ai regali di Natale. I negozi sono aperti
fin dalle prime luci dell’alba e la giornata promette
affari d’oro per chi ha il coraggio e la
pazienza di affrontare le interminabili code in auto e in negozio.
5) IL TACCHINO -
Essendo una festa conviviale il centro di tutti i festeggiamenti è la tavola
imbandita e per tradizione il piatto forte è il tacchino ripieno ma i tacchini
non erano sul menù del primo pasto del Ringraziamento. In realtà, cervi, mais,
merluzzi, e altri pesci furono tra i piatti serviti nel 1621. Anche l’ usanza
del tacchino fu introdotta ai tempi di Abramo Lincoln e Sarah Josepha Hale. Una
piccola curiosità: Benjamin Franklin voleva che il tacchino fosse l’uccello
ufficiale degli Stati Uniti, pensando fosse più americano dell’aquila e “più
rispettabile”. Altra particolarità: ogni anno il Presidente degli USA, durante
un evento in diretta televisiva concede la “grazia” a due tacchini. Dopo la
cerimonia nel Rose Garden, gli animali trascorreranno il resto della loro vita
nel 'Gobblers Rest', una sorta di casa
di riposo nella Virginia Tech University.
6) IL MENU’ - E
sempre a proposito di tavole imbandite parliamo dei cibi che non devono mancare
sulla tavola del T-Day. In accompagnamento al tacchino si serve la cranberry
sauce (salsa al mirtillo rosso), preparata facendo bollire i saporiti frutti
con lo zucchero oppure il mashed potatoes, il purè di patate aromatizzato
all’aglio. Negli Stati del Sud è irrinunciabile il tradizionale corn bread
(pane al mais), mentre sulla costa della Florida si serve sempre il mac and cheese, versione
americana della nostra pasta al forno in cui il parmigiano reggiano cede il
posto al formaggio cheddar. E per finire in dolcezza il dessert che non deve
mai mancare è la torta alla zucca, la pumpkin pie, con varianti da costa a
costa che vedono come alternativa la torta di mele (New York) o la torta di
patate dolci (nel Sud) o la torta alle ciliegie (nella West Coast).
0 commenti:
Posta un commento